domenica, luglio 1

LIBERARTI_ Emporio dell'Arte



[In fase di allestimento]

THIS IS NOT A GALLERY, NOR IS IT ONLY AN SPACE.
THIS IS AN EMPORIUM OF ART, THE TEMPLE OF ALL ARTS.

WE ARE WORKING TO GIVE THE BEST OF US IN THIS SMALL CORNER OF TRIESTE.

Liberarti_ Emporio dell'Arte


[In fase di allestimento]













THIS IS NOT A GALLERY, NOR IS IT ONLY AN SPACE. THIS IS
AN EMPORIUM OF ART, THE TEMPLE OF ALL ARTS.


venerdì, maggio 11

Invito per salire sugli autobus e palinsesto


L'invito e il palinsesto scremato dai versi più belli di ogni poesia arrivata in tempo.-

domenica, marzo 25

FacciaLibro

La comunità di Sopra l'autobus la capra recita è su Facebook!

Entrate. Vi aspettiamo con le nacchere ed i mandolini per il ritrovo del 21 maggio 2012 alle 18.30 in piazza Goldoni e per poi salire sugli autobus a capriolare poesie per Trieste!

domenica, febbraio 19

2012

Gesto Poetico

VI Festival Internazionale di Poesia
Parola nel Mondo

Vorto en la mondo, Palavra no mundo, Parola nel Mondo, Worte in der Welt,Rimayninchi llapan llaqtapi, Paràula in su Mundu, Cuvânt în Lume, Parole dans le Monde, Ordet i verden, Word in the world, Palabra no mundo, Ñe’ê arapýre, Paraula en el Món, Chuyma Aru, Koze nan lemond, Kelma fid-dinja,מילה בעולם (milá baolam), Nagmapu che dungu, Tlajtoli ipan tlaltikpaktli, וורט אין ועלט (Vort in Velt), Dünyada kelime, العا لمفي كلمة, lhamet ta íhi honhát,Titzaa Yeezii Loyuu

dal 10 al 22 maggio 2012

Diamo un'opportunità alla pace



Gesto Poetico

domenica, gennaio 29

Festival Parola nel Mondo 2012- II manche



Questo sito, in più, tutto il festival Palabra en el mundo, risponde ad un'iniziativa
internazionale, argentina cubana, latinoamerica e ben presto -oggi- di oltre 40 paesi.
nell'ambito della cultura o semplici amanti di essa, amici familieri o mascote
dei poeti, tante tante altre persone si sono riuniti un anno fa a condividere l'amore e la
fiducia nella parola. Da un anno organizziamo diversi eventi in Regione, con il
desiderio che questa iniziativa diventi sempre più ampia. Questa qui sarebbe la
nostra e la vostra seconda esperienza.
Oggi più che mai ci vuole la PAROLA.
Vi invitiamo a partecipare ed a portare le vostre iniziative ovunque voi siete.
Troverete tutta l'informazione riguardo alla nascita e alle diverse esperienze già
vissute da altre parti sul sito:
http://palabraenelmundo.blogspot.com


Questo 2012 vogliamo far che la parola esploda vada in strada che salga che salga
sull'autobus entri in scuola arrivi negli ospedali psichiatrici esca coi ragazzi di Melara
che suoni sulle casse dei supermercati nelle radio ovunque ovunque ci sia qualcuno
con la voglia de mettere la sua Parola nel Mondo. E vogliamo parlare ancora.

Ci siete? P.S: non sono versi, ma questa piattaforma è impazzita.

martedì, maggio 24

Cronaca di Sopra l'autobus la capra recita pillole di poesia

Lunedì 23 maggio alle 18.30 ore in piazza Goldoni nella fontana del Porta CD


All'inizio la tensione. Come facciamo? Formiamo due gruppi, ognuno col suo strumento musicale, una busta a testa con le poesie che sono arrivate per il festival e la mappa col proprio segna-passo. Ci presentiamo. Siamo tutti un po' tessi, cercando di conoscerci, capire come fare, come stare insieme. Qualche minuto dopo ci dividiamo. L'altro gruppo ha la chitarra di Irene Brigitte, noi l'armonica di Samuel Saia.

Prendiamo la 10 verso Valmaura, come diceva il percorso tracciato. Iniziamo con un po' di musica e dopo proviamo a leggere una poesia tutti insieme. Subito ci accorgiamo che c'è qualcosa di preghiera non riuscita, qualcosa di tetro che non funziona. Ci sparpagliamo. Erica si avvicina a due signore e una bambina e le invita a sentire una poesia. Sembra che le stia invitando a prendere un caffè, che da lì a poco tirerà fuori un coniglio. Lo fa col suo bel sorriso e le signore accettano. La bambina ascolta.

Fuori il paesaggio cambia ma noi non lo vediamo.

Ognuno legge una poesia. Funziona meglio quando si legge a un gruppo ridotto, all'orecchio. Una signora vuole portarsi con sé una poesia che le hanno appena letto. È in dialetto. Cerchiamo, e come no la troviamo, scendiamo con la sigora nella fermata di fronte allo stadio. Lei aspetta assieme a noi finché la troviamo. Ci ringrazia di cuore. Gliela farà leggere a sua figlia, dice e se ne va.


Aspettiamo la linea 8 ma come ci mette troppo ad arrivare presto lasciamo il percorso stabilito dalla mappa. Ci sentiamo pronti per rompere con le regole. Prendiamo un altro bus che ci riporta in centro per salire sulla 17. Una ragazza con gli occhi gialli truccati di nero e il piercing sul naso sale sull'autobus. Ha il muso. Sembra arrabbiata. Mi avvicino a lei e le chiedo se posso leggerle una poesia. Subito sorride. Leggo e quando finisco lei dice, è bella ma preferisco Baudelaire o Poe. Dico che non credo di averli con me. Ma la invito a leggere una poesia che le do. La leggiamo insieme con lo sguardo. Ora il suo è dolce miele.

Rita, che viene di Varese, ci racconta che a caso (anche se lei non crede nel caso) ha letto una poesia a un signora; quando le ha detto che la poesia non era sua ma di Marina Moretti la signora si è stupita. Ma io la conosco, ha detto.


A certo punto leggiamo due versi a testa della prima sentenza di Giuseppe Nava. Ci viene bene e dopo la rileggiamo e Elisa Lenas propone di fare tutti insieme una nota musicale. Sull'autobus quella nota ci abbraccia, ci avvicina. Siamo uno.

Verso la fine, che poi non era la fine, saliamo sulla 51 che arrivava dall'area di ricerca. Avremmo dovuto portare una poesia in inglese, ci dice una ragazza con il velo e ci sorride con le palpebre basse, inamorate, profonde. Due signori dicono di non capire. Chiedono in inglese cosa stiamo facendo. Gli leggo due strofe delle Elegie Duinesi e quando scendiamo per prendere la 4 ci salutano contenti.

Arriviamo al capolinea e rimaniamo là, a leggere a quelli che sono per strada, vicino alla fermata del tram a Opicina e sull'autobus fermo. I ragazzi dopo un po' ci ascoltano. I più vecchi ringraziano, ci chiedono se torneremo domani.

Siamo quasi in stazione ma vogliamo fare un'altra tappa ancora. Prendiamo la 5 e andiamo a Roiano fino al capolinea. Iniziamo a regalare sempre di più i fogli con le poesie.

Vado dall'autista che dispiaciuto dice: devo ripartire. Gli dico che gli leggerò una poesia breve. Mi ascolta e sorride. È il contrario del suo collega, quello dell'ultimo autobus che prendiamo. Lui quando gli chiedo se posso reggergli una poesia mi dice: io lavoro. Gli rispondo: non è un problema, io leggo, ma lui mi indica il cartello: vietato disturbare l'autista (che a sua volta ha le cuffie e non sente niente). L'abbiamo lasciato che cercava di chiamare il suo capo. Lui e un altro sono stati gli unici a non gradire la nostra presenza, il ché ci voleva. Fuori di loro, tutti ci chiedevano quando l'avremmo rifatto, come potevano partecipare; finalmente si faceva una roba del genere.

Per me, l'aneddoto che la dice lunga è questo: mi sono avvicinata a due signori che in una fermata, davanti a un bar, chiacchieravano. Ho chiesto loro se potevo leggergli una poesia. Perché?, mi hanno chiesto con diffidenza. Così, per leggervi; gratis, ho detto.

- Se vuole, legga. Ah!

Ho detto Refucilo e uno di loro con un bicchiere di vino in mano ha chiesto, ma cosa è, spagnolo? Ho continuato, e lui ha chiesto, ma cosa è, politica? L'amico lo ha fatto tacere con la mano, senza interrompermi. Ho continuato. Ho letto la traduzione Bagliore e quando ho finito uno se n'era andato e l'altro aveva un sorriso. Gliela ho regalata e mi ha chiesto se volevo qualcosa in cambio, niente, ho detto e lui si ha messo a leggerla all'amico che quando mi sono allontanata è tornato al marciapiede incuriosito. Erano sei versi ma loro sono rimasti lì, per cinque minuti o di più ancora, a leggerli.